L"Impermanenza

II giardino verde e ben curato della casa di Amalia ci accoglie insieme all'"assalto" affettuoso dei suoi cani, che però dovranno rimanere in casa insieme a qualcuno di noi che si "sacrificherà" per tenergli compagnia.

Oggi siamo in sette e anche stavolta tocca a me iniziare, vado "a braccio", "ascoltando" il gruppo e lo spazio.

Il piccolo ma volitivo albero, al centro del giardino, mi suggerisce i contenuti di questa parte introduttiva: creare un cerchio energetico, come nel primo gruppo, ma con l'appoggio potente del sole e l'energia radicata dell'albero e prevedo, negli sviluppi, il contatto fisico. Funziona, il campo energetico si attiva, il cerchio si forma, i raggi del sole sono un fuoco che invece di scottare, diventa liquido e fresco con il susseguirsi delle tecniche.

Non mancano interferenze e discontinuità nel cerchio, perchè qualcuno cerca riparo all'ombra dell'albero, proiettando nello spazio il proprio disagio fisico. Decido allora di legare il cerchio attraverso il contatto delle mani, l'albero diventa elemento catalizzatore, ci stringiamo tra di noi e intorno ad esso fino ad essere tutt'uno. Arrivano altre due persone una di queste è Angela che, originariamente avrebbe dovuto condurre il gruppo, li integro senza problemi.

Proseguo e chiudo la prima parte con due forme di qi gong: il Fiore del respiro e Ba Duan Jin. La seconda la guiderà Angela con un assaggio della sua Mindfulness "dinamica".

Dopo la pausa glielo dico, è sorpresa, esita, non se l'aspettava, poi intuisce cosa deve fare e parte. Carica un brano sul cellulare e guida fluidamente il gruppo in un percorso di avvicinamento alla dimensione unitaria, si susseguono movimenti e respiro, contatto visivo e tocchi giocosi. Riconosco le tecniche tante volte utilizzate nei miei gruppi per "rompere il ghiaccio" e portare i partecipanti lentamente ma decisamente ad una comunione di intenti e in una dimensione di intimità con se stessi e con gli altri, al cui apice c'è il contatto fisico senza disagi e blocchi. Angela innesca una progressione lenta ma decisa verso questa dimensione, i corpi si incontrano nella danza e si appoggiano nel fluire dei movimenti, seguono sorrisi, "dichiarazioni" spontanee al partner occasionale, per finire con una danza individuale liberatoria.

Quel susseguirsi di emozioni e sensazioni, sono la somma di tutta l'esperienza di anni di meditazione, prima come partecipante, poi come conduttore. Il pianto e il riso, stimolati dalle tecniche più profonde, mi trovano osservatore distaccato, fino a scomparire, invisibile agli "altri" che non mi "cercano" per poi ricomparire e rendermi accessibile al contatto.

Tutto quello che accade proviene dalla mia dimensione più profonda, mentre quella "cosciente" decide di interagire oppure no. Osservo la maestria di Angela, il suo entusiasmo, le sue capacità catalizzatrici, e vedo la "prosecuzione" di me stesso. Non ho dubbi, da oggi "passo il testimone".