Il respiro che libera

Era atteso da tempo un evento sul respiro qui a Firenze, dopo i tentativi falliti di portarvi il "Segreto del Soffio" e "I Tarocchi". La struttura di accoglienza è sempre la stessa, "Il Giardino dell'Anima".

Sembrava quindi che non si dovesse mai concretizzare nulla in quel luogo e invece oggi, sabato 17 marzo si parte per lo stage di respiro con Prem Agostino. E' vero che perseverare con fiducia attiva l'energia giusta e le cose accadono.

E di energia ce n'era da vendere nel gruppo che ha lavorato in questa giornata tutta dedicata al respiro. Questi stage vengono un po' snobbati per preferire quelli più intriganti del percorso tantrico. E' uno sbaglio, perché respiro e tantra sono due faccia della stessa medaglia.

Io avevo già fatto "Sessualità e respiro" con Prem, un residenziale tosto, che mi aveva rivoltato come un calzino e di cui a suo tempo ho fatto un resoconto molto puntuale e suggestivo. In quell'occasione dentro di me c'era molto timore, per me lavorare con il respiro era un incubo, prima di tutto perché respiravo male e poi perché avevo dentro tanta roba da rimuovere, immondizia da buttar via.

Mentre per buttare via i rifiuti basta afferrare il sacchetto e buttarlo nel contenitore, per ripulirsi dentro è tutto un altro affare.

Comunque sia quel training mi aprì ad un modo di respirare nuovo e diverso che mi è stato di grande supporto nella prosecuzione del percorso tantrico.

Lavorare specificamente sul respiro, dopo due anni, mi intriga parecchio perché è un feed back del lungo lavoro fatto su di me in questi ultimi tempi.

Premetto che il mio cruccio è stato sempre il controllo, la difficoltà a lasciare andare il flusso di energia e di emozioni che si muovono insieme ad essa. Diagnosi che mi è stata fatta in più occasioni in sede di training tantrici residenziali.

Oggi non c'è da viaggiare molto, la sede è a poco più di mezzora da casa. Partiamo alle 8.00, siamo in tre, gli stessi di Carrara, io, Pavan e Rosaria, non c'è la quarta che domenica venne con noi, si è voluta concedere una pausa. Arriviamo alle 8,45 il tempo di registrarsi, salutare quelli più vicini, Prem e il suo staff e si comincia con puntualità teutonica.

La prima impressione è che sarà una giornata intensa, il gruppo è affiatato nel suggestivo saluto di presentazione iniziale, peraltro già sperimentato a suo tempo nel meeting, non c'è un intoppo che è uno. Tutto fila liscio fino alla fine, con grande sorpresa dello stesso conduttore. All'ultimo meeting di nemmeno un mese fa, si dovette ripeterlo per lo meno tre volte.

Questa cosa dà la carica e infatti si comincia a danzare in libertà, poi in coppia, poi di nuovo soli, con scambi reciproci liberamente improntati alla improvvisazione o sapientemente guidati. La mattinata fila via liscia come l'olio, tra esercizi per aprire il corpo all'energia e sessioni sul respiro sia individuali che a coppie. Noto subito la differenza tra lo stage di domenica scorsa a Carrara e quello di oggi, c'è un sapore diverso nel respiro, lì c'era una fiamma particolare che stimolava subito la kundalini, qui c'è maggiore apertura verso il centro, la zona del cuore e del torace.

Molto suggestiva e divertente la sessione del leone, dove si lavora sull'aggressività e la rabbia istintiva e primordiale. Ecco, una delle caratteristiche di questo modo di lavorare sul respiro è il divertimento e la giocosità il che non vuole dire superficialità anzi !. Con grazia e gioia il respiro si apre e si espande sempre di più man mano che si va avanti con gli esercizi e al contempo emerge un mondo sommerso di emozioni e di stati d'animo. Altro particolare che si nota subito è la maggiore o minore apertura dei vari partner che di volta in volta incontri nelle danze, negli esercizi e nelle sessioni. Senti subito l'energia libera che ti stimola e travolge, quella frenata che blocca, gli occhi che guardano da altre parti e quelli che si armonizzano e si sciolgono nei tuoi e così via.

Ancora la differente reazione che sento dentro di me in ognuno dei casi sopra citati, una volta chi era bloccato mi influenzava bloccandomi, se guardava da un'altra parte mi sentivo a disagio e avevo sensi di colpa o disistima, chi era espanso mi metteva in difficoltà. Ora invece si accende subito la consapevolezza, la comprensione e la compassione a seconda dei casi e resto fermo nel mio centro come testimone di ciò che accade e non c'è giudizio o delusione o aspettativa, solo un senso di accettazione dello stato delle cose che mi consente di essere sempre e comunque con gli altri aldilà del loro atteggiamento e del loro modo di comunicare.

Mi sorprendono paradossi del tipo persone che hanno alle spalle un vissuto "ordinario", madri e mogli, in queste circostanze si trasformano e diventano totali e incondizionate, mentre single e nubili che appaiono totalmente bloccate sia nei confronti del loro stesso corpo per esempio quando danzano e soprattutto nei confronti del partner occasionale quando si tratta di scambiare energia. E questo vale a parti invertire anche per gli uomini.

I principianti si notano subito, ogni volta che c'è da scegliere un partner, corrono dall'amica o amico per sentirsi più sicuri. Tutto queste dinamiche non intaccano però l'efficacia del lavoro che prosegue dopo la pausa pranzo, che sfora l'orario previsto, e rende il pomeriggio molto interessante. Dopo aver nuovamente danzato, per scongiurare addormentamenti o cedimenti post prandiali, si eseguono degli interessanti ed efficacissimi esercizi di apertura muscolare e tendinea integrati dall'uso del respiro, che "scaldano" e preparano il corpo alla sessione più importante della giornata il "Respiro Circolare".

La mia bestia nera....devo dire che questa sessione mi ha suscitato sempre un certo timore, in passato mi ha messo spesso in crisi per via della mia opposizione al lasciar accadere e quindi all'esasperato controllo per la paura di ciò che poteva succedere. C'è da dire anche che le ultime volte che l'ho praticata ho potuto sperimentare anche il suo lato piacevole, per la presenza di partner femminili, mentre mi rimaneva ostico farlo da solo. Le prime volte per me era un incubo per le sensazioni fisiche che accadevano, formicolii, vertigini, irrigidimento e tensione, gola secca, movimenti involontari del corpo, frenavo tutto con il risultato di renderle ancora più acute e insopportabili.

Man mano che la sperimentavo però ho cominciato ad entrare in confidenza con queste sensazioni e soprattutto a fidarmi e cercare di comprenderle e poi vedere dove mi portavano. Questo è cominciato ad accadere quando si è formato in me l'attitudine ad osservare, a fare da testimone a quello che accadeva.

Il "Respiro Circolare" mi si ripresenta davanti in questo pomeriggio e stavolta pur provando ancora una leggera e abitudinaria inquietudine, mi sento pronto e gestire al meglio gli eventi. Subito mi pongo come osservatore e prendo come riferimento e punto di osservazione proprio il respiro, non smetto mai di respirare di respirare e quando avverto che il formicolio diventa forte al punto da non farmi sentire più le braccia a differenza della altre volte in cui rallentavo o creavo una pausa stavolta ci respiro dentro e allora accade qualcosa di nuovo, il corpo inizia a muoversi per proprio conto, allo stesso tempo mutano i suoni emessi, riconosco di volta in volta la rabbia, la tristezza, la gioia, il piacere. Ad ogni emozione che emerge il corpo assume una certa posizione e inizia a muoversi con cadenza ossessiva e ripetitiva.

Mi accorgo che lascio fare e che nel lasciar fare c'è uno spazio di totale calma e serenità in quello spazio c'è qualcosa che osserva quello che il corpo sta facendo e tutto ciò che accade sul piano emotivo. Avverto come una presenza che però non è estranea o staccata da me, questa presenza nella quale a volte mi identifico e a volte no, usa la mente, per poter osservare, è una constatazione folgorante, per la prima volta la mente non la fa da padrona ma viene usata per la sua funzione naturale e fisiologica, non ci sono pensieri, non c'è ego, al loro posto uno spazio espanso dove mi colloco e dal quale osservo tutto ciò che accade, usando gli occhi della mente. Per la prima volta quando la musica si affievolisce per tornare al respiro normale sono quasi deluso, avrei voluto continuare.

Poi nella quiete pian piano emergono e prendono forma, mentre il corpo si rilassa e l'energia si espande, le emozioni, e quindi risa e pianto si alternano in eguale misura, alla fine una grande pace e uno sciogliersi come cosa liquida o come aria, sembra che il corpo sia sparito e rimanga solo una "cosa" che sente e si perde in sè stessa.

Al momento di rialzarmi faccio fatica a tenermi in equilibrio, la testa è vuota e piena al contempo, il corpo è evanescente e estremamente leggero. Pratico alcuni movimenti di qi gong per riportare l'energia nel dan tien e così riprendo subito il centro e l'equilibrio. La giornata volge al termine Prem recupera il ritardo del pranzo prorogando alle 19 la fine del corso e ci regala una condivisione da ricordare. Dopo ci scambiamo abbracci e saluti quasi con tutti, perché domani io e Rosaria non ci saremo per altri impegni indifferibili. L'intenzione è quella di continuare con altre esperienze del genere e di creare un bel gruppo omogeneo qui in Toscana, le premesse ci sono tutte e l'entusiasmo pure. Torniamo a casa un po' dolenti ma rigenerati, e pensare che il respiro era la mia bestia nera, da oggi rischia di diventa il mio animale preferito.