Fragranza della Kundalini
Oggi è un giorno particolare, per la prima volta il gruppo di meditazione va in trasferta. Dopo tre anni di attività ininterrotta nella storica palestra Loto Club, che per le tante mail nelle quali è stata citata era diventata famosa in tutta Italia, si cambia.
Nel frattempo, ci sono stati già tre incontri, due a Borgo di Fontebussi, questa estate, e il terzo nella nuova sede di Montevarchi, che dista soltanto un centinaio di metri dall'altra. Di quel primo incontro indoor, non ho stilato il solito resoconto perché si è trattato di una seduta interlocutoria, di prova, con la presenza di un numero ristretto di partecipanti. Una cosa va detta però, che i locali sono molto belli. La stanza nella quale lavoriamo è molto grande, 50 metri quadri con parquet, perfettamente quadrata e questo è importante ai fini energetici, e con un solo ingresso, inoltre è dotata di un impianto di amplificazione molto potente, due grandi casse auto alimentate fissate in alto nei due angoli della stanza.
Ma torniamo alla giornata di oggi, siamo ospiti di un centro a S.Giovanni Valdarno, uno spazio non molto grande ma ben distribuito e attrezzato, la stanza di meditazione è un po' piccola ma anche qui la struttura è adeguata, parquet e forma quadrata, oltre ad altri piccoli accorgimenti, pareti dipinte a mano con simboli vari, batik con figure orientali e altro. C'è una vibrazione favorevole e propizia. In effetti già dal mattino avvertivo una carica particolare, un'energia attiva e centrata.
Trattandosi di una "prima" ed siccome c'è una new entry (continua l'egemonia femminile del gruppo, oggi sono l'unico maschio tra otto donne), per tradizione, ormai consolidata, si esegue la Osho Kundalini Meditation. Dopo aver sbrigato i preliminari di iscrizione e pagamento, ci ritroviamo in cerchio nella saletta. Decido di eseguire solo la meditazione senza preliminari il poco spazio non lo consente. Si attiva invece una condivisione - presentazione durante la quale trova espansione la sensazione del mattino, l'energia si attiva subito gli argomenti, le parole, fluiscono con estrema naturalezza e facilità, sintetizzando efficacemente il senso di quel nostro stare lì insieme a lavorare e sulle prospettive di cambiamento e di trasformazione per le quali ci confronteremo; mi soffermo su cosa significa per me formare un gruppo e lavorarci, dell'importanza della continuità e dell'intesa che lo rendono coeso e forte, tutti requisiti indispensabili per la riuscita del lavoro. L'intenzione in sostanza è di creare, quest'anno un vero proprio "corso" di meditazioni attive, integrate da alcune meditazioni guidare e da esercizi energetici e lasciare poi che l'anima stessa del gruppo e la sua energia, detti i tempi e i modi con cui lo stesso potrà decidere di sperimentare anche altro.
Prima di iniziare descrivo, alla nuova arrivata, la posizione base e l'articolazione e sviluppo della meditazione. Sento che ci sono tutte le premesse per una "storica" kundalini", la totalità di presenze femminili, che istintivamente si posizionano in cerchio e appaiono molto motivate. Il primo stadio "scuotimento" è fluido e intenso. La concentrazione e l'attenzione sono molto alte, il caratteristico movimento ondulatorio, mano a mano che si procede, diventa sempre più naturale e istintivo. Il ritmo accelera, diventa parossistico, e a un certo punto si attiva un campo di energia molto intenso che si traduce in una carica di sensualità che, come una fragranza, si espande in tutto lo spazio.
Il secondo stadio, "la danza", accade senza soluzione di continuità, come naturale sviluppo dello scuotimento, la concentrazione è continua, gli occhi chiusi, i movimenti assumono una cadenza armoniosa, inizialmente lenti poi con l'incalzare del ritmo, diventano una stupenda, tribale, scatenata danza da tregenda. Pur rimanendo sempre in cerchio, ognuno si muove nel proprio spazio, variando il ritmo, battendo i piedi, roteando su se stesso, i corpi fluttuano con scioltezza come fossero d'aria o di fuoco o di entrambi gli elementi. Ad un certo punto accade qualcosa di insolito, mi sento attratto, come da un vortice, più volte al centro della sala e del cerchio, e mi avvolgo in una rotazione veloce, provo una sensazione gradevolissima, piacere e gioia insieme. Questo condizione permane fino alla fine dello stadio, variando ciclicamente di intensità, al contempo avverto nuovamente la fragranza del primo movimento ma molto più acuta e localizzata.
L'eccitazione è al culmine e quando arriva "L'ascolto" si fa fatica a stemperarla nonostante la posizione seduta e l'avvolgente suono iniziale che si dipana lento e solenne. Questa parte che è sempre quella emotivamente più intensa, ci consente di guardare quello che è il prodotto dei due stadi precedenti e quello che viene mostrato è di una bellezza espansiva ed estatica.
L'ultimo stadio, dell'immobilità totale, sigilla una ricomposizione energetica mai tanto elaborata, il corpo benchè disteso e rilassato vibra e oscilla ad ogni respiro. I tre gong finali, in questa occasione, caso sembrano arrivare troppo presto!
Seguono alcuni minuti di silenzio durante i quali ognuno lentamente ritorna e si ritrova, come risultato dell'intensità di ciò che si è mosso, la condivisione parte spontanea, di forte contenuto emotivo e gli interventi nascono dallo spazio del cuore, senza problemi o disagi, si descrivono tutte le sensazioni provate anche quelle più intime. Una condivisione così non accadeva da tempo.
Ci si attarda nella reception a elaborare e scambiare impressioni ancora per un pezzo. Fuori intanto il tempo è cambiato, inizia a piovere e fa freddo, una battuta sorge spontanea: deve essere stata la nostra "danza propiziatoria"....per raffreddare gli ardori.