Circle of Love

Dopo più di due anni, torno a condurre un vero e proprio gruppo di tantra. Sono curioso di mettermi in gioco per verificare quanta "polvere" ho accumulato e quanta fluidità sono ancora capace di utilizzare nel condurre un gruppo.

I partecipanti hanno facilitato il compito. Quasi tutti hanno fatto o stanno facendo un percorso di crescita interiore e di consapevolezza.

Graditissima sorpresa, la presenza di una ragazza, che in passato ha partecipato a diversi gruppi di tantra e di meditazioni attive con grande partecipazione e totalità. Colma il gap della numerazione dispari dei presenti.

Come primo incontro ho pensato ad una meditazione piuttosto soft pur se intensa e performante: Circle of love.

Creata per questa esigenza, citazione dal testo della meditazione originale:

"Viviamo in un mondo di "fare", di attività, in cui si cerca di fare accadere le cose. Nel mondo esteriore, nella dimensione pratica della vita, può essere necessario. Ma non per il mondo interiore. Nel mondo della meditazione, dimensione necessaria per vivere una vita felice e che abbia senso, c'è bisogno di un atteggiamento di non-fare e di profondo rilassamento per fare sì che queste qualità si manifestino e rivelino i loro misteri. Un buon esempio è l'amore. L'amore è essenziale. é un nutrimento per l'anima. Una vita senza amore è una vita senza colore né gioia. Ma non si può fare nulla perché l'amore accada, Non si può fare accadere l'amore. Perché l'amore accada c'è bisogno di una grande ricettività, di sensibilità, pazienza e un cuore aperto. La meditazione ci aiuta a renderci disponibili a tutto ciò.

Per la maggior parte di noi, quando chiudiamo gli occhi e ci guardiamo dentro, notiamo due cose: buio e un'infinita corrente di pensieri che provengono dal nostro normale dare energia alla mente, cosa che abbiamo imparato a fare fin da piccolissimi. È un'abitudine che ci accompagna per la maggior parte della vita. Per guardare dentro, per vedere chi siamo e portare luce in questo buio interiore, c'è bisogno di un contrasto. Proprio come accade con il tasto "contrasto" delle nostre TV: accentuando il contrasto, I' immagine si fa più chiara. Questo è ciò che accade nei primi sue stadi di questa meditazione. Creando un contrasto tra il cuore chiuso, buio e inespresso e il cuore quando è completamente aperto, rilassato e raggiante di luce e di amore, inizia un momentum interiore che rende più facile guardarsi dentro. Nel terzo stadio, rilassandosi ulteriormente in uno spazio di non-fare, una corrente sottile comincia a circolare senza sforzo tra le mani, le braccia e attraverso il cuore, creando un cerchio di energia d'amore, un cerchio d'amore. Più profondi il let-go e il rilassamento in questo stadio, più forte sarà I' esperienza di questa corrente.

Nell'ultimo stadio la meditazione si fa più profonda mentre l'energia interiore si acquieta e ci rilassiamo nel silenzio."

L'intento oggi è di produrre questi effetti!. Tuttavia per creare le condizioni ideali, iniziamo con una collaudata attivazione energetica basata sul radicamento, centrata sul respiro e sulla "intercettazione" dello spazio circostante per "sentire" la presenza dell'altro da se, con il quale poi incontrarsi in uno scambio profondo di sguardi per ritrovarsi e specchiarsi nel fondo del buio delle pupille del partner di turno, sempre diverso nell'aspetto ma non nella sostanza energetica profonda nella quale l'altro ritrovava se stesso e questo in un gioco incrociato di riflessi. Questo lavoro di cattura di se stesso nell'altro porta come conseguenza la scelta del partner che in quel momento più rappresentava parti di se che si voleva andare a conoscere o riconoscere.

La scelta "energetica" funziona si formare 4 coppie perfettamente equilibrate e sinergiche. La meditazione scivola via senza intoppi, fluida per alcuni più ruvida per altri, più per l'impegno della postura prolungata che altro, disabitudine a certe posizioni, rigidità muscolare e tendinea dovuta a eccesso di controllo che la mente in questi casi esercita sul corpo per "dissuaderlo" a proseguire verso l'occultamento dei pensieri e l'immergersi in dimensioni più profonde.

Formidabile lo step del dispiegarsi del fiore di loto, si può misurare per chi osservava, la capacità di apertura del cuore del lasciarsi andare, mollare la presa e concedersi all'universo. Molte braccia si aprono totalmente altre a metà o in certi momenti addirittura non si aprivano. Segnale evidente del timore di aprirsi all'altro e sostanzialmente di ricevere il riflesso di se stesso così come è e non come la mente se lo rappresenta.

Commovente e sacrale, il contatto dei palmi del terzo step. Anche qui emerge la misura della propria capacità di lasciarsi andare nel non fare, di non cedere all'intenzione di muoversi tanto per farlo piuttosto che attendere che il movimento accadesse da se lasciandosi guidare da ciò che si fosse mosso. Diversissimo l'effetto nelle varie coppie, quelle polarizzate si orientano verso una danza intima ed estatica con una sinergia di movimenti lasciati accadere e seguiti con totale abbandono. Altri più "meccanicamente" si limitano a seguire il ritmo della musica di fondo. Altri ancora fermi immobili fin quasi alla fine dello step e poi d'improvviso come in un latihan lasciano andare le braccia senza opporre resistenze.

Per il quarto step introduco una variante, in considerazione dell'intento della giornata: aprire quanto più possibile lo spazio del cuore. Suggerito alle coppie di eseguire "Incontrarsi nel quarto chakra" e qui emergono le indicazioni più importanti e significative di tutto il pomeriggio. Le coppie si adattano ognuna alla propria condizione energetica, al tipo di intesa stabilito e per lo "scopo" inconscio che vogliono raggiungere. Incrocio di gambe per una coppia femminile per essere più vicine e intime. Distanziamento segnato dalle braccia ma contatto fermo e deciso delle mani sul cuore per un'altra coppia femminile. Delle due coppie polarizzate, una vive in una dimensione di totale abbandono di fusione degli spazi del cuore; l'altra con tocchi leggeri e strette fugaci e carezze lievi, si concede a piccoli "sorsi", l'impressione è che stiano eseguendo il primo step del segreto del tocco (mia riflessione).

Al suono dell'ultima nota e all'accadere del silenzio le coppie si "sciolgono" ognuna coi suoi tempi e la gradualità dettata dall'intensità e intimità dell'incontro. Tutti o quasi sentono il bisogno di distendersi e assorbire ed elaborare, anche a livello fisico, le forti sensazioni provate.

Illuminante la condivisione finale. Una coppia scopre l'inesistenza sostanziale dell'altro da se. La donna ritrovato e accetta la sua parte maschile e l'uomo a sua volta riconosce di aver concesso all'altra la disponibilità della sua dimensione femminile. Una della coppie femminili conferma quanto osservato nel corso del terzo step, dopo un lungo stand by hanno sentito come se l'una guidasse l'altra nel movimento per poi scoprire ora, nella condivisione, che nessuna della due guidava ma si sentiva guidata, quindi cosa o chi le guidava? L'unica risposta possibile è il "latihan" l'intelligenza indipendente che quando è lasciata libera di agire danza e ti porta in dimensioni creative e cosmiche. Questo è potuto accadere perché l'assenza di polarizzazione ha consentito al "latihan" di agire senza l'ostacolo dell'intenzione operativa dettata dall'attrazione e dalla esigenza di fusione della coppie polarizzate. In un'altra coppia femminile invece si è creata una polarità necessitata, una della due infatti aveva bisogno di appoggi, sostegno e accoglienza e nella condivisione afferma di avere superato incertezza ed ansia grazie all'appoggio "granitico" dell'altra, definita "una vera e propria roccia alla quale aggrapparsi".

Giornata memorabile quindi. Per quanto mi riguarda ho mi sono confrontato con qualche esitazione e un po' di "ruggine" nei meccanismi della fluidità intuitiva con la quale di solito affronto momenti topici delle dinamiche di gruppo. A parte questo, l'osservatore è stato ben presente e pronto a cogliere bagliori di conoscenza e di consapevolezza, riflessi dal gruppo, nel quale riconoscersi.