Carte di Osho
Forse non tutti sanno che Osho, oltre a tutte le meditazioni attive e alle tante tecniche tantriche ha anche creato delle Carte per la precisione due mazzi da 50 carte l'uno definendole le Carte della Consapevolezza e Realizzazione Tantrica, con allegati altrettanti opuscoli.
Il primo è "Il Sentiero del Reale", il secondo è "Il Sentiero dell'Essere" pensati entrambi come Scienza della Trasformazione Interiore. Esercizi che "aiutano a ritrovare il contatto con il proprio se" e che, utilizzati con costanza e continuità, portano il praticante in uno stato di benessere veramente sublime, così da distinguere la Realtà dall'Illusione.
Osho afferma: "Per il Tantra non esiste altro Dio che la vita. Perciò imparando a essere vivo ti aprirai a Dio, tu stesso diventerai divino e non conoscerai più morte alcuna…..Se davvero vuoi risolvere i tuoi interrogativi, i tuoi problemi, le tue ansie e le tue angosce, devi trasformare radicalmente il tuo essere. Solo così la vita ti rivelerà o suoi misteri".
I contenuti delle carte e degli opuscoli traggono spunto dalla Vigyana Bhairava Tantra. Tecniche di meditazione suggerite da Shiva alla sua compagna Shakti.
Queste carte sono state utilizzate, diversi anni fa, dal nostro gruppo "Il Senso di Espansione" sia per integrare le meditazioni attive che quelle tantriche. Torneranno a far parte delle tecniche del gruppo che riparte in autunno. Saranno utilizzate, volendo, anche per consulenze individuali.

Come usare il mazzo di carte
Osho ha parlato spesso dei 112 metodi dati da Shiva alla sua consorte Devi. Nella tradizione questo dialogo viene visto come il principio maschile che illustra le sue scoperte nella sfera dell'essere al principio femminile per sua natura ricettivo e al tempo stesso ispiratore e capace di dare un orientamento pratico alle intuizioni del suo complementare.
La ricettività quindi è il segreto per trovare il metodo che più si adatta a te stesso, al tuo particolare modo di essere all'intero tuo contesto esistenziale.
In pratica devi leggere le 112 tecniche e prestare attenzione a quella che entra in risonanza con te e qual punto devi solo provarla. Ogni carta suggerisce una tecnica che è collegata a stati dell'essere e alle molteplici esperienze emotive collegate con l'esperienza che si sta facendo in quel momento con la realtà esterna.
Spesso nei nostri gruppi di lavoro prima di iniziare una seduta di meditazioni, si interpellavano le carte per decidere il "taglio" da dare a quella seduta. Le carte, una volta scelte in modo intuitivo e ricettivo, costituivano, per chi le aveva scelte, uno specchio dello stato interiore di quel dato momento e questo valeva anche per gli altri partecipanti che a loro volta sceglievano una carta. Nonostante fossero situazioni e condizioni ovviamente diverse. Il responso poneva il soggetto nella condizione di comprendere come si sentiva in quel momento e cosa per lui era indicato per risolvere a proprio vantaggio quella consapevolezza. Una volta terminato il giro di lettura delle carte, emergeva un "problema" predominante e comune a tutti e in base a quello si sceglieva la meditazione catartica della giornata.
L'uso del mazzo di carte serve quindi a intuire quale tecnica può condurre alla propria guida interiore. Le carte, in se. Non hanno alcuna autorità, non sostituiscono la pratica richiamano semplicemente al tuo principio di autorità, non sostituiscono la pratica, la sollecitano semplicemente. Su ogni carta è chiaramente numerato il riferimento alla tecnica, una volta fatta la scelta, si passa dunque al testo e alla pratica.
La particolarità dell'effetto a specchio delle carte è quella di riflettere ogni volta una condizione diversa, perché ogni volta chi la consulta è in uno stato diverso per via della continua trasformazione e impermanenza. La stessa cosa accade con la pratica delle meditazioni che ogni volta hanno un effetto completamente diverso sul praticante. La carta e la meditazioni sono sempre le stesse è il riflesso di chi la consula o la pratica che è cambiato.
